MICHELA MIGLIOSI - BLOG
spunti di vista e pensieri editabili
PERCHÉ I VIAGGI ACCENDONO LA CREATIVITÀ? “EVERYTHING IS DESIGN. EVERYTHING!“
I viaggi, le vacanze itineranti, i luoghi diversi e lontani dalle nostre comfort zone, significano tempo di qualità per noi stessi. Tempo di qualità per la nostra famiglia, figli, partner. Se riusciamo a staccare la spina dai pensieri ricorrenti e circolari che affollano la nostra quotidianità, allora possiamo pensare di riposare davvero il nostro stanco e annoiato cervello.
Siamo certi che un viaggio sia solo, staccare la spina?
Si sa, si legge, che prendere una pausa dalla propria quotidianità ha non pochi lati positivi, uno tra tutti, aiutarci a cambiare punto di vista. Sembrasse poco! Quante volte ci incaponiamo davanti ad problema cercando la soluzione sempre negli stessi pensieri? Guardare fuori dal finestrino durante il viaggio, visitare una nuova città, scoprire scorci incantevoli, mangiare cibi diversi e nuovi, camminare incessantemente per raggiungere una vetta, nuotare per scovare quella grotta o semplicemente sorseggiare un prosecco a bordo piscina, aiuta i tanto sospirati “aha!”. Per meglio dire scoperte creative che ti aiutano a risolvere questioni che hai cercato di risolvere senza riuscirci.
Torniamo un po’ bambini.
Come loro, che non sanno prestare attenzione intensamente a una sola cosa e vengono catturati e affascinati dagli stimoli esterni, quando passiamo del tempo in ambienti e culture diverse, amplifichiamo il nostro pensiero. I nostri dormienti neuroni rispondono con nuova energia alla diversità e restiamo affascianti da ciò che abbiamo intorno, ci lasciamo attraversare contaminando le nostre convinzioni per lasciare spazio a qualcosa che è ancora tutto da scrivere.
Viaggiare non è solo andare all’estero, ma più semplicemente cambiare routine.
Perché viaggiare non è solo il gusto della meta, ma è anche organizzazione, possibilità economica, tempo a disposizione, figli che stanno al passo. Per cui, quello che voglio dire è che non serve andare chissà dove, basta cambiare aria, basta fare qualcosa di diverso e sfidante, ma soprattutto occorre aprirsi a quel momento, parlare con persone nuove che possono darci spunti inediti, leggere un libro di un genere mai esplorato, andare ad una mostra, passare del tempo “bambino” con i bambini, per costruire un senso di noi stessi più forte.
Come creativa di professione, sono tornata ricca di nuovi spunti.
Quest’anno, siamo partiti da Bologna in auto e siamo andati in Alsazia, in Francia e poi di seguito, dopo qualche giorno, a Parigi. 3000 km di meraviglia in 10 giorni! L’Alsazia è un posto sospeso nel tempo, con le sue famose case a graticcio tutte colorate e un po’ storte. I piccoli villaggi alsaziani sono un luogo lento, dove tutti si salutano alzando la testa, dove le vigne imperano e ci puoi passare in mezzo a piedi o in bicicletta per sentirne anche l’odore. Parigi è unica. Incasinata sì, ma affascinante e imponente, una città che ti insegna a camminare col naso all’insù.
Una volta a casa la mia palette di colori era esplosa! Non so definire su cosa precisamente il viaggio abbia influito, ma so che l’approccio è rinnovato e vivo. Perché, come dice Paul Rand, uno tra i più grandi designer del 900: “Everything is design. Everything!”, ecco perché i viaggi accendono la creatività.
Michela
Vi consiglio un libro prima di andare a Parigi, a me lo ha regalato una cara amica prima di partire, ed ero già pronta a sognare! Si chiama ” I tetti di Parigi” edito da L’Ippocampo, un libro illustrato magnifico. Si trova online ma anche nella mia libreria del cuore Cartabianca Libreria.
PERCHÉ LEGGERE
“NON É IL MOMENTO DI LEGGERE UNA FAVOLA” E ANDARE ALLA SCOPERTA DEL MOMENTO GIUSTO.
PERCHÉ I VIAGGI ACCENDONO LA CREATIVITÀ? “EVERYTHING IS DESIGN. EVERYTHING!“
I viaggi, le vacanze itineranti, i luoghi diversi e lontani dalle nostre comfort zone, significano tempo di qualità per noi stessi. Tempo di qualità per la nostra famiglia, figli, partner. Se riusciamo a staccare la spina dai pensieri ricorrenti e circolari che affollano la nostra quotidianità, allora possiamo pensare di riposare davvero il nostro stanco e annoiato cervello.
Siamo certi che un viaggio sia solo, staccare la spina?
Si sa, si legge, che prendere una pausa dalla propria quotidianità ha non pochi lati positivi, uno tra tutti, aiutarci a cambiare punto di vista. Sembrasse poco! Quante volte ci incaponiamo davanti ad problema cercando la soluzione sempre negli stessi pensieri? Guardare fuori dal finestrino durante il viaggio, visitare una nuova città, scoprire scorci incantevoli, mangiare cibi diversi e nuovi, camminare incessantemente per raggiungere una vetta, nuotare per scovare quella grotta o semplicemente sorseggiare un prosecco a bordo piscina, aiuta i tanto sospirati “aha!”. Per meglio dire scoperte creative che ti aiutano a risolvere questioni che hai cercato di risolvere senza riuscirci.
Torniamo un po’ bambini.
Come loro, che non sanno prestare attenzione intensamente a una sola cosa e vengono catturati e affascinati dagli stimoli esterni, quando passiamo del tempo in ambienti e culture diverse, amplifichiamo il nostro pensiero. I nostri dormienti neuroni rispondono con nuova energia alla diversità e restiamo affascianti da ciò che abbiamo intorno, ci lasciamo attraversare contaminando le nostre convinzioni per lasciare spazio a qualcosa che è ancora tutto da scrivere.
Viaggiare non è solo andare all’estero, ma più semplicemente cambiare routine.
Perché viaggiare non è solo il gusto della meta, ma è anche organizzazione, possibilità economica, tempo a disposizione, figli che stanno al passo. Per cui, quello che voglio dire è che non serve andare chissà dove, basta cambiare aria, basta fare qualcosa di diverso e sfidante, ma soprattutto occorre aprirsi a quel momento, parlare con persone nuove che possono darci spunti inediti, leggere un libro di un genere mai esplorato, andare ad una mostra, passare del tempo “bambino” con i bambini, per costruire un senso di noi stessi più forte.
Come creativa di professione, sono tornata ricca di nuovi spunti.
Quest’anno, siamo partiti da Bologna in auto e siamo andati in Alsazia, in Francia e poi di seguito, dopo qualche giorno, a Parigi. 3000 km di meraviglia in 10 giorni! L’Alsazia è un posto sospeso nel tempo, con le sue famose case a graticcio tutte colorate e un po’ storte. I piccoli villaggi alsaziani sono un luogo lento, dove tutti si salutano alzando la testa, dove le vigne imperano e ci puoi passare in mezzo a piedi o in bicicletta per sentirne anche l’odore. Parigi è unica. Incasinata sì, ma affascinante e imponente, una città che ti insegna a camminare col naso all’insù.
Una volta a casa la mia palette di colori era esplosa! Non so definire su cosa precisamente il viaggio abbia influito, ma so che l’approccio è rinnovato e vivo. Perché, come dice Paul Rand, uno tra i più grandi designer del 900: “Everything is design. Everything!”, ecco perché i viaggi accendono la creatività.
Michela
Vi consiglio un libro prima di andare a Parigi, a me lo ha regalato una cara amica prima di partire, ed ero già pronta a sognare! Si chiama ” I tetti di Parigi” edito da L’Ippocampo, un libro illustrato magnifico. Si trova online ma anche nella mia libreria del cuore Cartabianca Libreria.